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Gerard Butler con quell'espressione è improponibile...

Scaricato con bittorrent (ottima qualità, rippato da DVD) mi sono gustato questo film, un po’ Gladiatore, un po’ Avatar, un po’ Blade Runner (citato in modo palese nella scena finale, quasi mi aspettavo partissero i Vangelis in sottofondo) e molto “Second Life“. La trama qualche anno fa sarebbe stata originale, ma di questi tempi la navigazione costiera è un must… Sono pochi i “Cristoforo Colombo” che osano avventurarsi in sceneggiature che non siano già testate e brevettate. Nel 2034, dopo aver realizzato una versone di Second Life con persone vere controllate neuralmente da altre persone vere, il plurimegamiliardario Ken Castle crea un First Person Shooter (FPS o Sparatutto in Prima Persona, tipo Quake o CounterStrike) con giocatori paganti che controllano detenuti nel braccio della morte. I quali devono “superare il livello” nelle ambientazioni più assurde, mentre attorno a loro fischiano i proiettili, esplodono granate e vola sangue dappertutto. E dopo 30 missioni superate, Marco Aurelio ti aspetta con il Rudis, il gladio di legno della libertà. O qualcosa del genere. I colpi di scena sono abbastanza prevedibili, Butler sguazza nelle sequenze d’azione ma forse fa qualche smorfia di troppo (lo testimonia la foto qui sopra) e in generale non lo consiglio agli amanti degli action movie, ma se la chiave di lettura è la libertà, tralasciando l’impalcatura esterna che è fin troppo artefatta, allora il film funziona. Perchè il concetto di libertà è diverso per ciascuno di noi. E per un uomo rinchiuso nel braccio della morte, incapace di controllare il proprio corpo mentre attorno a lui si scatena l’inferno, ogni singolo momento di libertà è un dono inestimabile. Dovremmo renderci conto dell’abuso che facciamo negli ultimi tempi di questa parola, Libertà, e che inflazionare un bene universale come questo significa fargli perdere valore. Riscopriamo il valore della libertà negli occhi di chi l’ha persa e chiediamoci se sia giusto barattarla per qualcosa che non sia la vita stessa.